Il mediatore: vita di un pioniere nella gestione dei conflitti familiari

Dopo aver inviato ad Elia l'e-mail sulla mediazione familiare, Elio aveva sentito un retrogusto amaro in bocca. Sapeva in cuor suo di non aver scritto tutto a quel giovanotto con cui si stava confidando.

Ci dormì sopra. Si segliò di prima mattina ancora con quell'amarezza e si vestì controvoglia. No, non era la classica crisi di pigrizia del lunedì: era proprio quel pensiero che si era intrufolato nella mente e scavava, scavava, scavava come un tarlo.

L'aria era gelida ma tendente a quel caldo invernale anomalo che il vento Foehn a volte regala a Bolzano. Un sollievo, per chi soffre l'inverno ghiacciato ai piedi delle Dolomiti, una iattura per i gestori di impianti sciistici, visto che il rialzo della temperatura, già a metà mattinata, rende la neve frolla come fosse primavera inoltrata.

Salutà frettolosamente la segretaria Jenny ed entrò nello studio. Aveva un presentimento. E infatti non si sbagliava. Elia era lì, già seduto sulla sedia davanti alla sua scrivania.